27 Ott Via libera all’accesso ai Fondi Ministeriali per l’assegnazione di speciali categorie di azioni ai lavoratori
Pubblicato il D.M. 20/06/2016 che stabilisce le modalità e i criteri di utilizzo del Fondo per gli incentivi alla partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle S.p.A.
Con decreto interministeriale viene finalmente disciplinato il beneficio economico in favore delle S.p.A. italiane (o di altri paesi dell’UE aventi almeno una sede secondaria in Italia) che assegnino azioni ai propri lavoratori a tempo indeterminato.
Il contributo statale è pari al 30% del valore di ogni azione, nel caso di azioni assegnate gratuitamente ovvero pari al 30% della differenza tra il valore dell’azione e l’importo di sottoscrizione, nell’ipotesi di assegnazione a titolo oneroso, con un massimo di 10 € per azione.
Le azioni assegnate onerosamente non possono eccedere il 20% della retribuzione annua netta del lavoratore, comprensiva delle maggiorazioni previste dalla contrattazione collettiva.
Resta, purtroppo, al momento esclusa l’applicazione di tale beneficio all’acquisto di azioni mediante quote di TFR e all’assegnazione in favore di dirigenti.
Le società che intendono accedere al beneficio dovranno predisporre un piano di azionariato che preveda una diversificazione nella tipologia dell’investimento e una peculiare fase informativa rivolta ai lavoratori e presentare apposita domanda al Ministero del lavoro e delle politiche sociali – Direzione Generale della tutela delle condizioni di lavoro e delle relazioni industriali, nei termini e con le modalità che saranno a breve pubblicate all’indirizzo www.lavoro.gov.it.
Il beneficio è concesso unicamente a condizione la società abbia DURC in regola al momento dell’erogazione del contributo.
Salvo eventuali futuri chiarimenti che i Ministeri interessati potranno offrire, l’interpretazione della lettera della norma sembra concedere la possibilità che al beneficio di cui sopra si aggiunga l’esclusione del valore delle azioni dall’imposta sui redditi sino all’ammontare di 2.065,83 € prevista dall’art. 51 co. 2 lett. g) del TUIR, a condizione che il piano di azionariato sia offerto alla generalità dei dipendenti (inclusi, dunque, anche i dirigenti).
Si rende opportuno evidenziare come la L. di stabilità 2016 condivide la medesima linea di pensiero dell’intervento ora disciplinato, istituendo un regime fiscale di favore agli utili distribuiti in denaro ai dipendenti, consistente in un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 10%.