Lavoro: addio alla conciliazione se il dipendente è ingannato

05 Giu Lavoro: addio alla conciliazione se il dipendente è ingannato

È annullabile la conciliazione in sede sindacale se il datore di lavoro induce in inganno il dipendente, dichiarando che la sua posizione lavorativa è in esubero, salvo poi affidarla a un neoassunto.

Con la sentenza n. 8260 del 30 marzo 2017, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha ritenuto fondate le doglianze di un lavoratore che chiedeva fosse accertata l’annullabilità del verbale di conciliazione sottoscritto in sede sindacale, nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo.

Nel caso di specie, infatti, il lavoratore affermava di essere stato indotto con dolo a firmare il verbale di conciliazione, scoprendo solo in seguito che l’assunto circa la sua posizione professionale, rientrante tra quelle eccedenti, fosse falso. Infatti, il datore di lavoro aveva inserito la posizione del lavoratore tra quelle in esubero, questi aveva accettato di sottoscrivere un verbale di conciliazione, era stato licenziato e aveva scoperto tempo dopo che l’azienda aveva assunto un altro dipendente per ricoprire la sua stessa posizione.