LA CLAUSOLA PENALE NON E’ INDETERMINATA SE INDICA SOLTANTO UN IMPORTO MASSIMO

31 Gen LA CLAUSOLA PENALE NON E’ INDETERMINATA SE INDICA SOLTANTO UN IMPORTO MASSIMO

In una recentissima sentenza, la Corte di Cassazione ha ritenuto che la clausola penale non deve necessariamente riportare una cifra specifica ma può anche prevedere soltanto un importo massimo.

Con la sentenza del 18 gennaio 2018, n. 1189, la Corte di Cassazione ha statuito sulla validità di una clausola penale la quale prevedeva che, in caso di inadempimento o ritardo nell’adempimento del debitore, il creditore avrebbe potuto richiedere il pagamento di una somma compresa tra uno e cento milioni di lire.

Nel caso di specie, il ricorrente lamentava l’indeterminatezza della clausola che “avrebbe dovuto essere indicata nel contratto in cifra unica, e non anche in una forbice, peraltro così divaricata tra un minimo e un massimo”; infatti, la mancata determinazione dell’importo oggetto della clausola avrebbe dato luogo a un’illegittima e arbitraria operazione di quantificazione da parte del creditore, in favore del quale essa era stata originariamente stipulata.

Tuttavia, la Suprema Corte ha rigettato le argomentazioni avanzate dalla società ricorrente, accertando che la clausola in questione non risulta affatto indeterminata in quanto, indicando un importo massimo, limitava la richiesta risarcitoria del creditore, impedendo di fatto il verificarsi di determinazioni arbitrarie.

È stato, infatti, affermato che la suddetta penale non presenta alcun elemento di indeterminatezza, essendo stata pattuita dalle parti nella somma di cento milioni di lire, ovverosia l’importo massimo, salva poi la previsione di una facoltà di riduzione in capo al creditore, la quale esclude l’assoggettamento del debitore all’autorità privata del creditore.