29 Dic Legittimo il licenziamento del lavoratore che fuma in azienda
Secondo i giudici di legittimità, anche fumare a lavoro può essere un comportamento idoneo a legittimare il licenziamento del dipendente, specie se con tale condotta questi mette a repentaglio la salute dei propri colleghi.
Con la sentenza n. 23862 del 23 novembre 2016, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da un lavoratore avverso la sentenza con la quale la Corte d’Appello di Ancona aveva confermato la legittimità del licenziamento disciplinare intimatogli per aver fumato in un ambiente di lavoro ove erano presenti materiali infiammabili.
Secondo i Giudici di legittimità, il Giudice del merito aveva avuto ragione nel considerare che la presenza di legno e solventi in azienda aveva reso il comportamento del dipendente pericoloso per i colleghi, indipendentemente dalla concreta verificazione di un danno.
Il tentativo del lavoratore di veder ribaltata la sentenza della Corte d’Appello dinanzi alla Cassazione è quindi risultato vano. Egli facendo leva sulla disposizioni del contratto collettivo applicabile (Industria), aveva tentato di contestare l’omessa tolleranza datoriale circa la diffusione di fumo a fini di proporzionalità della sanzione rispetto al fatto contestato, ma senza esito favorevole.