Un ulteriore passaggio per un Diritto Penale Europeo

31 Ott Un ulteriore passaggio per un Diritto Penale Europeo

Lo scorso 12 ottobre il Consiglio dell’Unione Europea ha deliberato il testo definitivo del Regolamento istitutivo della Procura Europea (EPPO, European Public Porsecutor’s Office)

In base alla Direttiva Ue 2017/1371 (cd. Direttiva Pif), approvata lo scorso 5 luglio, il nuovo ufficio sarà competente a individuare, perseguire e rinviare a giudizio gli autori dei reati che ledano gli interessi finanziari dell’unione quali le condotte di truffa ai danni dell’Unione Europea, di malversazione di fondi europei, riciclaggio di proventi di reato, di corruzione attiva e passiva di funzionari europei di condotte indebitamente appropriative di funzionari europei e di delitti di frodi IVA.

Il nuovo ufficio, completamente indipendente dagli Stati membri, avrà sede in Lussemburgo e, inizialmente, sarà attivo solo per i 20 Paesi che hanno partecipato all’iniziativa, tra cui l’Italia.

A livello operativo, la struttura organizzativa prevede un Collegio (composto dal Procuratore Capo Europeo e da un Procuratore Europeo per Stato membro) avente funzioni di controllo generale) e le Camere permanenti, che monitoreranno e indirizzeranno le indagini e le azioni penali condotte dai Procuratori Europei delegati.

A livello decentrato, ciascuno Stato membro si doterà, infatti, di due o più Procuratori Europei Delegati (PED), eventualmente anche tra coloro che già rivestono la carica di Pubblico Ministero nazionale.

L’EPPO avrà concreti poteri di indagine potendo disporre perquisizioni locali, sequestri probatori, acquisizione di oggetti, dati e documenti, sequestri preventivi e intercettazioni.

Il Procuratore Europeo potrà altresì disporre misure cautelari personali, anche tramite il mandato di arresto europeo, conformemente al diritto nazionale.

Una volta ritenuta fondata la notizia di reato, l’azione penale verrà esercitata dal Procuratore Europeo davanti alla giurisdizione dello Stato membro nel quale si trovi il centro dell’attività criminosa (ovvero nel quale sia stata commessa la maggior parte dei reati) e il relativo procedimento verrà celebrato applicando il diritto processuale nazionale.

Il cammino per la concreta istituzione del nuovo ufficio è ancora lungo e solo il tempo potrà dirci come si concilierà l’attività di questo ulteriore organismo con il diritto processuale dei diversi e numerosi Stati membri.