SANZIONI AMMINISTRATIVE E SANZIONI PENALI: È ANCORA AMMISSIBILE IL DOPPIO BINARIO?

07 Apr SANZIONI AMMINISTRATIVE E SANZIONI PENALI: È ANCORA AMMISSIBILE IL DOPPIO BINARIO?

Da qualche tempo, le Corti europee hanno cominciato a sollevare il principio del ne bis in idem anche nel rapporto tra procedimento penale e procedimento amministrativo laddove la sanzione prevista dal secondo abbia natura sostanzialmente penale.

La questione è assai rilevante per tutti i casi di cd. “doppio binario sanzionatorio” (ad esempio, nella tipica ipotesi di apertura di un procedimento penale per reato fiscale a seguito di un parallelo accertamento fiscale).

Secondo la consolidata giurisprudenza europea, la natura penale della sanzione va valutata sulla base dei tre criteri Engel (dalla sentenza Corte Europea dei Diritti dell’Uomo 8 giugno 1976, Engel/Paesi Bassi): la qualificazione formale della sanzione, il suo scopo punitivo e non solo riparatorio e il grado di severità della stessa.

Il sistema italiano, tuttavia, escluderebbe l’estensione della garanzia del ne bis in idem alle sanzioni amministrative sul presupposto che la norma interna che lo regola (art. 649 c.p.p.) fa specifico riferimento al solo procedimento penale (in tal senso si è espressa ancora recentemente la Cassazione, sent. n. 25815/2016, in un caso di omesso versamento di Iva ex art. 10-ter D. Lgs. 74/2000).

Intanto, però, la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (sent. 15 novembre 2016, in un caso di due contribuenti norvegesi che lamentavano di essere stati processati e puniti due volte), pur rigettando il ricorso ha ribadito l’adozione dei criteri Engel per la qualificazione di una sanzione formalmente amministrativa come sostanzialmente penale.

Una risposta, si spera definitiva, potrebbe venire dalla Legge 12 agosto 2016 n. 170 di delega al Governo per il recepimento di direttive europee e degli altri atti dell’Unione (Legge di delegazione europea 2015) in ordine all’obiettivo del rispetto del ne bis in idem sostanziale; ovvero dalle decisioni della nostra Corte Costituzionale, chiamata a decidere se siano effettivamente illegittime sanzioni amministrative talmente afflittive da assumere natura “sostanzialmente penale”.